Sicilia in "zona rossa": l'allarme del mondo produttivo.
16 Gennaio 2021
di: Domenico Cacioppo
Il mondo produttivo è allarmato dalla possibile introduzione di nuovi vincoli, e lo dichiara apertamente. Usano toni chiari e forti i rappresentanti delle varie categorie economiche, facendosi portavoce di
una preoccupazione che dilaga fra gli associati. Una zona rossa è considerata «il colpo di grazia» per le prospettive delle attività produttive siciliane, di ogni tipo. Il Covid sta continuando a infierire sulla nostra economia. Non è possibile andare avanti con questa schizofrenia di metodo, che di settimana in settimana modifica le regole di gestione di questa emergenza. Il rischio
è di compromettere la ripresa che stiamo rincorrendo quest’anno e
che è necessaria, se non vogliamo pagare tutti un prezzo altissimo con effetti incalcolabili su imprese e società. La chiusura prolungata di tante attività economiche incide anche sul sistema
produttivo, che è organizzato in filiere e catene del valore interdi-
pendenti. Cultura, turismo e servizi sono settori già devastati. Servono poche regole ma chiare e puntuali e soprattutto una visione condivisa di lungo periodo, che dia un forte stimolo agli investimenti,
per ridare fiducia alle persone, alle imprese e rilanciare lo sviluppo.
16 Gennaio 2021
di: Domenico Cacioppo
Il mondo produttivo è allarmato dalla possibile introduzione di nuovi vincoli, e lo dichiara apertamente. Usano toni chiari e forti i rappresentanti delle varie categorie economiche, facendosi portavoce di
una preoccupazione che dilaga fra gli associati. Una zona rossa è considerata «il colpo di grazia» per le prospettive delle attività produttive siciliane, di ogni tipo. Il Covid sta continuando a infierire sulla nostra economia. Non è possibile andare avanti con questa schizofrenia di metodo, che di settimana in settimana modifica le regole di gestione di questa emergenza. Il rischio
è di compromettere la ripresa che stiamo rincorrendo quest’anno e
che è necessaria, se non vogliamo pagare tutti un prezzo altissimo con effetti incalcolabili su imprese e società. La chiusura prolungata di tante attività economiche incide anche sul sistema
produttivo, che è organizzato in filiere e catene del valore interdi-
pendenti. Cultura, turismo e servizi sono settori già devastati. Servono poche regole ma chiare e puntuali e soprattutto una visione condivisa di lungo periodo, che dia un forte stimolo agli investimenti,
per ridare fiducia alle persone, alle imprese e rilanciare lo sviluppo.