
L'ORO BIANCO DELLO STAGNONE
di: Domenico Cacioppo
È un dono preziosissimo della natura, non viene dalla campagna ma dal mare. È il sale, candidi granuli con cui oggi insaporiamo i cibi ma un tempo materiale così prezioso che, durante la raccolta, il trasporto e il commercio, veniva scortato da uomini armati. Si usava, infatti, per conservare a lungo i cibi, era merce di scambio preziosa, necessaria per la sopravvivenza, era paga dopo un duro lavoro, il "salario".
In Sicilia il sale si "coltiva" in modo assolutamente artigianale. Si raccoglie a mano dopo aver distribuito, sempre manualmente, veli di acqua raccolta dal mare su piazzali, o meglio vasche piatte, assolate e ventose. Sono infatti il sole e il vento a far evaporare l'acqua lasciando sul terreno i grani di oro bianco. L'uomo li controlla, li stende, li gira, poi li ammucchia e ricopre i mucchi con le tegole, affinché il vento e le piogge poi non si riportino via i sapidi chicchi. Tutto questo avviene sulle rive dello Stagnone, sulla costa tra Marsala e Trapani, dove le saline sono punteggiate dai mulini a vento necessari per tirar su l'acqua marina. Le saline si possono visitare ed è possibile pure acquistare il sale che ha una particolarità unica: è ricco di potassio e magnesio e povero di cloruro di sodio. Insomma, sala meno degli altri sali ed è più...salutare.
Pubblicato l' 11 Giugno 2018