Le biomasse: l’energia di una nuova economia

Carbone, gas, petrolio non crescono sulle piante.
E’ un concetto semplice, ma spesso ce ne dimentichiamo: i giacimenti di gas, petrolio e carbone sono destinati ad esaurirsi. E’ anche per questo che il prezzo di queste risorse tenderà ad aumentare continuamente nel tempo: più saranno scarse, più costeranno.
Carbone, gas e petrolio devono essere importati dall’estero.
L’Italia è un paese povero di petrolio, carbone e gas, per questo la sua economia dipende fortemente dall’estero. Guerre e crisi internazionali periodicamente influiscono negativamente su prezzi e disponibilità di risorse energetiche. Tutti conosciamo bene le crisi petrolifere e la recente crisi legata all’approvvigionamento di gas dalla Russia.
Le biomasse vegetali ricrescono continuamente.
Le biomasse sono costituite da materiale vegetale. Le piante, nel ciclo naturale della vita, continueranno sempre a ricrescere e saranno sempre disponibili. Per millenni le economie umane si sono basate sull’uso di queste risorse naturali.
Le biomasse vegetali sono disponibili nel nostro territorio.
La Sicilia ha un territorio, ricco di biomasse che, se correttamente utilizzate, possono rappresentare un importante giacimento di energia per la nostra regione. Nei paesi industrializzati le biomasse coprono solo il 3,2% dei consumi energetici, mentre nei paesi in via di sviluppo raggiungono il 35%.
Disponibilità di biomasse
Biomasse disponibili in Sicilia: 14.462.692 t
Biomasse necessarie per produrre 15 MW: 190.000 t
Biomasse dalla manutenzione dei boschi.
L’utilizzo delle biomasse per produrre energia può essere l’occasione per sostenere economie locali basate sulla corretta gestione e manutenzione del patrimonio forestale. In una centrale a biomasse, può essere utilizzato, infatti, il legname proveniente dalla normale manutenzione dei boschi e legno vergine proveniente da boschi cedui e da fustaie di resinose. Si tratta di una attività economica di grande importanza ambientale. Basti pensare che in caso di incendio boschivo la mancata manutenzione dei boschi è causa del rapido propagarsi delle fiamme.
Biomasse da attività agricole.
In una centrale a biomasse possono essere utilizzati come combustibile paglie, stocchi e tutte le ramaglie di potature. Tali sottoprodotti agricoli rappresenteranno una ulteriore fonte di reddito per gli imprenditori invece di continuare ad essere un costo. Inoltre, senza sottrarre terreni alle produzioni alimentari, sui terreni a riposo possono essere piantate colture energetiche caratterizzate da elevato potere calorifico da utilizzare per la produzione di energia elettrica in una centrale a biomasse.
Le biomasse da sole non possono risolvere il problema energetico: efficienza e risparmio vengono prima di tutto. Nessuna fonte energetica sarà sufficiente se viene utilizzata nel modo sbagliato.
La metà dei nostri consumi energetici è rappresentata da sprechi o usi inefficienti dell’energia disponibile. Basti pensare alla funzione “stand-by” dei nostri apparecchi elettronici: quella lucina rossa costantemente accesa fa in modo che consumino anche quando sono spenti. Allo stesso modo, sono ormai da anni disponibili le lampadine a risparmio energetico che consumano fino all’80% in meno delle lampadine tradizionali, ma ci sono ancora milioni di vecchie lampadine a incandescenza in circolazione.
E’ stato calcolato che il nostro fabbisogno di energia potrebbe essere ridotto del 40% a parità di servizi finali, senza, cioè rinunciare a nulla di ciò che facciamo ora: lavare, stirare, conservare i cibi, muoverci.
Riducendo i nostri consumi attraverso una maggiore efficienza negli usi che facciamo dell’energia, potremmo soddisfare tutti i nostri bisogni ricorrendo esclusivamente a fonti rinnovabili.
Le biomasse devono essere di provenienza locale.
Solo l’utilizzo di biomasse locali permette di creare nuove economie legate sia all’approvvigionamento di sottoprodotti agricoli e forestali da utilizzare come combustibile che alla coltivazione, su terreni non utilizzati a fini alimentari, di specie vegetali da utilizzare a fini energetici.
Dal punto di vista ambientale, il vantaggio offerto dall’uso di biomasse per la produzione di energia è rappresentato dal “bilancio dell’anidride carbonica in pareggio”: l’anidride carbonica liberata dai processi di combustione è pari a quella incamerata nel loro ciclo di vita dai vegetali usati come combustibile. Se le biomasse fossero importate dall’estero, le emissioni generate dal trasporto si aggiungerebbero a quelle prodotte dalla combustione, vanificando i vantaggi ambientali di questo tipo di fonte rinnovabile.
Per questo le biomasse utilizzate per la produzione di energia devono avere una provenienza al massimo regionale. L’impianto a biomasse deve essere correttamente dimensionato.
La dimensione dell’impianto deve essere ponderata con cura per permetterne la rigenerazione delle fonti. Taglie superiori ai 15 MW costringono ad aumentare eccessivamente l’area di fornitura facendo crescere i costi economici e ambientali del trasporto da un lato, e non permettendo la valorizzazione della filiera delle biomasse locali dall’altro.
Dott. Domenico Cacioppo*
* Vice Presidente A.I.C.A.
Associazione Italiana Consulenti Ambientali