Eat Slow, Be Happy. I Presìdi di Slow Food in tavola per i bisognosi.
4 Marzo 2021
di: Vita Di Campo
Eat Slow Be Happy è il progetto con cui Slow Food Italia sostiene la ristorazione di qualità, in particolare i cuochi giovani che scelgono materie prime locali coltivate in modo sostenibile, prodotti dell’Arca del Gusto e dei Presìdi Slow Food, come quelli aderenti all’Alleanza Slow Food, una rete di oltre 350 cuochi in Italia e più di mille nel mondo.
Eat Slow Be Happy. Un titolo "leggero" per una iniziativa di grande impegno civico promossa da Slow Food Italia a sostegno dei più fragili. Si parte dal cibo come atto politico: un cibo che, anzitutto, deve essere buono, pulito e giusto per tutti. In quel "tutti" è racchiusa la solidarietà di un gesto che, seppur piccolo, intende donare un pasto diverso a chi non potrebbe permetterselo e sostenere un settore, quello della ristorazione sostenibile di piccola scala, esposto a una gravissima crisi dovuta alla pandemia. Il progetto, di solidarietà, coinvolge 7 città pilota fra cui Catania l'unica da Napoli in giù. Le altre sono Torino, Firenze, Trento, Roma, Napoli e Taranto. L'idea è quella di coinvolgere i ristoratori virtuosi, impegnati in progetti alimentari di qualità per fornire cibo "buono, pulito e giusto" (la mission di Slow Food) a tutti. In questo caso, a strutture comunitarie e assistenziali. RSA, comunità di recupero, Caritas, centri di accoglienza per rifugiati, mense ospedaliere in cui pranzano infermieri e medici impegnati in ospedali dove si cura il Covid.
"Siamo onorati di essere l'unica città a sud di Napoli inserita nel progetto - ha dichiarato Anastasia De Luca, fiduciaria della Condotta Slow Food di Catania - significa che abbiamo lavorato bene sul territorio. Volevamo fare un'azione di sostegno sia nei confronti di chi produce e trasforma, i ristoratori, sia nei confronti di chi ha più bisogno. Mi auguro che, non rimanga un progetto pilota, fare del bene e farlo bene è la linea che ci sforziamo di portare avanti soprattutto in un momento come questo. I ristoranti non sono solo luoghi di svago, sono importantissimi per la tenuta sociale. Sono luoghi di trasmissione del sapere, costruzione della comunità".
#SlowFoodItalia
#CondottaSlowFoodCatania
4 Marzo 2021
di: Vita Di Campo
Eat Slow Be Happy è il progetto con cui Slow Food Italia sostiene la ristorazione di qualità, in particolare i cuochi giovani che scelgono materie prime locali coltivate in modo sostenibile, prodotti dell’Arca del Gusto e dei Presìdi Slow Food, come quelli aderenti all’Alleanza Slow Food, una rete di oltre 350 cuochi in Italia e più di mille nel mondo.
Eat Slow Be Happy. Un titolo "leggero" per una iniziativa di grande impegno civico promossa da Slow Food Italia a sostegno dei più fragili. Si parte dal cibo come atto politico: un cibo che, anzitutto, deve essere buono, pulito e giusto per tutti. In quel "tutti" è racchiusa la solidarietà di un gesto che, seppur piccolo, intende donare un pasto diverso a chi non potrebbe permetterselo e sostenere un settore, quello della ristorazione sostenibile di piccola scala, esposto a una gravissima crisi dovuta alla pandemia. Il progetto, di solidarietà, coinvolge 7 città pilota fra cui Catania l'unica da Napoli in giù. Le altre sono Torino, Firenze, Trento, Roma, Napoli e Taranto. L'idea è quella di coinvolgere i ristoratori virtuosi, impegnati in progetti alimentari di qualità per fornire cibo "buono, pulito e giusto" (la mission di Slow Food) a tutti. In questo caso, a strutture comunitarie e assistenziali. RSA, comunità di recupero, Caritas, centri di accoglienza per rifugiati, mense ospedaliere in cui pranzano infermieri e medici impegnati in ospedali dove si cura il Covid.
"Siamo onorati di essere l'unica città a sud di Napoli inserita nel progetto - ha dichiarato Anastasia De Luca, fiduciaria della Condotta Slow Food di Catania - significa che abbiamo lavorato bene sul territorio. Volevamo fare un'azione di sostegno sia nei confronti di chi produce e trasforma, i ristoratori, sia nei confronti di chi ha più bisogno. Mi auguro che, non rimanga un progetto pilota, fare del bene e farlo bene è la linea che ci sforziamo di portare avanti soprattutto in un momento come questo. I ristoranti non sono solo luoghi di svago, sono importantissimi per la tenuta sociale. Sono luoghi di trasmissione del sapere, costruzione della comunità".
#SlowFoodItalia
#CondottaSlowFoodCatania