
RITA BORSELLINO, OSPITE
DELLA D.D. "P.NOVELLI" DI MONREALE
Il 4 giugno, presso la D.D. "Pietro Novelli" di Monreale si è tenuta una Tavola Rotonda sul tema "Scuola in TrasFormAzione. Ricominciamo da..."
di: Redazione
“Scuola in TrasFormAzione – afferma il Dirigente Scolastico Dott.ssa Chiara Di Prima – è una Scuola che, tramite l’azione, la testimonianza, la prassi quotidiana, offre un percorso di formazione finalizzato alla promozione di ciascuno come persona e come cittadino responsabile e consapevole. La prima azione di legalità è lo sviluppo di una cultura competente e fondata su un sistema valoriale ed etico. Occorre lavorare con impegno e passione perchè prevalga la forza dell'autorevolezza e non l'autorevolezza della forza".
La legalità e la funzione della scuola verso questa meta sono stati il fil rouge della giornata che è cominciata con la presentazione di un filmato di presentazione delle attività che gli alunni della Direzione Didattica "Novelli" hanno svolto durante l'anno nell'ambito del progetto "Legalità".
Gradito ospite dell'Incontro Rita Borsellino, che ha ricordato agli intervenuti il ruolo del fratello Paolo nella difesa della legalità.
Rita Borsellino ha dedicato il suo lungo intervento alla Memoria, e l’ha rivolto ai bambini delle classi quinte presenti all’incontro: “Ai cittadini di domani, ma anche di oggi, che si preparano con consapevolezza a dovere gestire una società, dobbiamo dare la possibilità concreta di sognare”.
Emozionante il ricordo del fratello Paolo:
“Paolo faceva il magistrato perché la società migliorasse. Paolo e Giovanni Falcone sono stati compagni di gioco nel quartiere della Magione. Sono cresciuti con gli stessi valori, insegnati dalle loro famiglie. Paolo, da bambino, possedeva un forte senso di giustizia sociale, e guardava con rabbia all’indigenza degli altri bambini che non avevano le sue stesse possibilità. Volle studiare diritto per trovare un rimedio all’ingiustizia sociale”.
“Se la memoria di Paolo e Giovanni è viva tra i bambini che non li hanno conosciuti, il merito è della scuola. Bambini siete i custodi di qualcosa che è successo tempo fa. Questa è memoria, non semplice ricordo, perché il fatto accaduto nel passato viene ricordato e rielaborato nel presente e trasmesso per farlo diventare futuro”.
La Borsellino ha esaltato il lavoro fatto nelle scuole, nel creare cittadini responsabili e nel diffondere la cultura della legalità, facendo conoscere ai bambini i luoghi della memoria e i tutori della legge: ”E’ importante che i bambini conoscano le realtà di presenza, questo fa la differenza tra vedere uno sbirro e un poliziotto. Questa è conoscenza, condivisione, per diventare cittadini responsabili”. Infine, ha rivolto ai bambini alcune citazioni di Paolo: “quando i giovani le negheranno il consenso, la mafia finirà, le mancherà il terreno fertile nella società.
La lotta contro la mafia non può essere solo opera di repressione, ma deve essere un movimento culturale, morale, religioso, che coinvolge tutti, che abitui tutti a sentire il fresco profumo della libertà che si oppone all’indifferenza, alla contiguità: non si possono fare patti con la mafia, concessioni.
Ancora: “Il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare. L’amore è alla base di tutto.” Infine: “Complice della mafia è il silenzio, perché la mafia è un’associazione segreta che vive di silenzio e nel silenzio”.
La Tavola Rotonda, a conclusione del lavoro svolto durante il corrente anno scolastico dalla REP (Rete di Educazione Prioritaria), ha visto anche la partecipazione di Maurizio Gentile, Coordinatore regionale per la Dispersione Scolastica, Susanna Di Salvo, Coordinatrice Osservatorio Distretto 11 contro la dispersione scolastica, delle Psicopedagogiste di area Marisa Smiraglia e Maria Stella Guarino, di Sarina Ingrassia, dell’Ass. “Il Quartiere” di Monreale, dei dirigenti scolatici degli istituti di Monreale e Altofonte, che hanno partecipato al progetto REP. Infine presenti Sanfilippo, Rizzo e Miceli, sovrintendenti della Polizia di Stato.
Il Prof. Gentile ha sottolineato quanto sia importante la costanza, l’impegno e la perseveranza per portare avanti progetti nel segno della legalità. “Non ci può essere educazione alla legalità senza l’esercizio del primo diritto fondamentale, quello all’educazione, all’istruzione, all’andare a scuola e a trovarla accogliente, confacente ai bisogni di tutti. Questa è la condizione preliminare. Non ci sarà legalità finché ci sarà un solo bambino che non andrà a scuola”. Gentile ha evidenziato anche che per rispettare le regole è necessario che sia radicato nell’individuo un sentimento di giustizia. “Legalità e dispersione si coniugano. Per contrastare le mafie ci vuole un esercito di maestri. Il patrimonio della scuola sta nella qualità degli insegnanti, e ciò impone delle scelte politiche da parte dei governanti”.
“Basilare – dichiara Gentile - il rapporto con le forze dell’ordine, oggi molto presenti nelle scuole nel fare gli educatori a fianco degli insegnanti, nell’obiettivo comune di fare crescere i ragazzi in una società più giusta, equa, attraversata dalla legalità.
La legalità sta nei piccoli gesti quotidiani, nel rispetto nei confronti dei diversi, degli stranieri”.
L'insegnante Piera Autovino, che ha voluto fortemente l'attivazione della REP, ha declamato l’importanza dell’osservatorio, quale strumento per lavorare sulle problematiche sociali e culturali del territorio.
L'insegnante Maria Rosa Buono, referente per la dispersione scolastica del P. Novelli,ha relazionato sulla condizione del territorio monrealese, condizionato da un retaggio culturale di tipo mafioso, che traspare dagli atteggiamenti e dai comportamenti, e deriva anche dalla crisi del ruolo della famiglia.
L'incontro di oggi ha visto insieme una richiesta avviata, attraverso Maurizio Gentile, al Provveditore, per il ripristino dell'Osservatorio contro la Dispersione e il progetto Legalità presentato quest'anno dalla scuola P. Novelli. L’Osservatorio, infatti, rispetto alla REP, avrebbe più possibilità e risorse umane e materiali per contrastare la dispersione in un territorio così difficile come quello monrealese.
Pubblicato 8 giugno 2014
Il 4 giugno, presso la D.D. "Pietro Novelli" di Monreale si è tenuta una Tavola Rotonda sul tema "Scuola in TrasFormAzione. Ricominciamo da..."
di: Redazione
“Scuola in TrasFormAzione – afferma il Dirigente Scolastico Dott.ssa Chiara Di Prima – è una Scuola che, tramite l’azione, la testimonianza, la prassi quotidiana, offre un percorso di formazione finalizzato alla promozione di ciascuno come persona e come cittadino responsabile e consapevole. La prima azione di legalità è lo sviluppo di una cultura competente e fondata su un sistema valoriale ed etico. Occorre lavorare con impegno e passione perchè prevalga la forza dell'autorevolezza e non l'autorevolezza della forza".
La legalità e la funzione della scuola verso questa meta sono stati il fil rouge della giornata che è cominciata con la presentazione di un filmato di presentazione delle attività che gli alunni della Direzione Didattica "Novelli" hanno svolto durante l'anno nell'ambito del progetto "Legalità".
Gradito ospite dell'Incontro Rita Borsellino, che ha ricordato agli intervenuti il ruolo del fratello Paolo nella difesa della legalità.
Rita Borsellino ha dedicato il suo lungo intervento alla Memoria, e l’ha rivolto ai bambini delle classi quinte presenti all’incontro: “Ai cittadini di domani, ma anche di oggi, che si preparano con consapevolezza a dovere gestire una società, dobbiamo dare la possibilità concreta di sognare”.
Emozionante il ricordo del fratello Paolo:
“Paolo faceva il magistrato perché la società migliorasse. Paolo e Giovanni Falcone sono stati compagni di gioco nel quartiere della Magione. Sono cresciuti con gli stessi valori, insegnati dalle loro famiglie. Paolo, da bambino, possedeva un forte senso di giustizia sociale, e guardava con rabbia all’indigenza degli altri bambini che non avevano le sue stesse possibilità. Volle studiare diritto per trovare un rimedio all’ingiustizia sociale”.
“Se la memoria di Paolo e Giovanni è viva tra i bambini che non li hanno conosciuti, il merito è della scuola. Bambini siete i custodi di qualcosa che è successo tempo fa. Questa è memoria, non semplice ricordo, perché il fatto accaduto nel passato viene ricordato e rielaborato nel presente e trasmesso per farlo diventare futuro”.
La Borsellino ha esaltato il lavoro fatto nelle scuole, nel creare cittadini responsabili e nel diffondere la cultura della legalità, facendo conoscere ai bambini i luoghi della memoria e i tutori della legge: ”E’ importante che i bambini conoscano le realtà di presenza, questo fa la differenza tra vedere uno sbirro e un poliziotto. Questa è conoscenza, condivisione, per diventare cittadini responsabili”. Infine, ha rivolto ai bambini alcune citazioni di Paolo: “quando i giovani le negheranno il consenso, la mafia finirà, le mancherà il terreno fertile nella società.
La lotta contro la mafia non può essere solo opera di repressione, ma deve essere un movimento culturale, morale, religioso, che coinvolge tutti, che abitui tutti a sentire il fresco profumo della libertà che si oppone all’indifferenza, alla contiguità: non si possono fare patti con la mafia, concessioni.
Ancora: “Il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare. L’amore è alla base di tutto.” Infine: “Complice della mafia è il silenzio, perché la mafia è un’associazione segreta che vive di silenzio e nel silenzio”.
La Tavola Rotonda, a conclusione del lavoro svolto durante il corrente anno scolastico dalla REP (Rete di Educazione Prioritaria), ha visto anche la partecipazione di Maurizio Gentile, Coordinatore regionale per la Dispersione Scolastica, Susanna Di Salvo, Coordinatrice Osservatorio Distretto 11 contro la dispersione scolastica, delle Psicopedagogiste di area Marisa Smiraglia e Maria Stella Guarino, di Sarina Ingrassia, dell’Ass. “Il Quartiere” di Monreale, dei dirigenti scolatici degli istituti di Monreale e Altofonte, che hanno partecipato al progetto REP. Infine presenti Sanfilippo, Rizzo e Miceli, sovrintendenti della Polizia di Stato.
Il Prof. Gentile ha sottolineato quanto sia importante la costanza, l’impegno e la perseveranza per portare avanti progetti nel segno della legalità. “Non ci può essere educazione alla legalità senza l’esercizio del primo diritto fondamentale, quello all’educazione, all’istruzione, all’andare a scuola e a trovarla accogliente, confacente ai bisogni di tutti. Questa è la condizione preliminare. Non ci sarà legalità finché ci sarà un solo bambino che non andrà a scuola”. Gentile ha evidenziato anche che per rispettare le regole è necessario che sia radicato nell’individuo un sentimento di giustizia. “Legalità e dispersione si coniugano. Per contrastare le mafie ci vuole un esercito di maestri. Il patrimonio della scuola sta nella qualità degli insegnanti, e ciò impone delle scelte politiche da parte dei governanti”.
“Basilare – dichiara Gentile - il rapporto con le forze dell’ordine, oggi molto presenti nelle scuole nel fare gli educatori a fianco degli insegnanti, nell’obiettivo comune di fare crescere i ragazzi in una società più giusta, equa, attraversata dalla legalità.
La legalità sta nei piccoli gesti quotidiani, nel rispetto nei confronti dei diversi, degli stranieri”.
L'insegnante Piera Autovino, che ha voluto fortemente l'attivazione della REP, ha declamato l’importanza dell’osservatorio, quale strumento per lavorare sulle problematiche sociali e culturali del territorio.
L'insegnante Maria Rosa Buono, referente per la dispersione scolastica del P. Novelli,ha relazionato sulla condizione del territorio monrealese, condizionato da un retaggio culturale di tipo mafioso, che traspare dagli atteggiamenti e dai comportamenti, e deriva anche dalla crisi del ruolo della famiglia.
L'incontro di oggi ha visto insieme una richiesta avviata, attraverso Maurizio Gentile, al Provveditore, per il ripristino dell'Osservatorio contro la Dispersione e il progetto Legalità presentato quest'anno dalla scuola P. Novelli. L’Osservatorio, infatti, rispetto alla REP, avrebbe più possibilità e risorse umane e materiali per contrastare la dispersione in un territorio così difficile come quello monrealese.
Pubblicato 8 giugno 2014