Cellulare ai bambini: vietare o concedere (ma con giudizio).
24 Gennaio 2021
di: Vita Di Campo
Non si può pensare di negare i telefoni cellulari ai minori, sarebbe una battaglia persa in partenza. Perché questo strumento, ormai, è diventato indispensabile. Di uso domestico, potremmo dire. È come se dicessimo ai nostri bambini: «Non usate il
coltello a tavola, perché potreste tagliarvi». Certo, anche i telefoni cellulari possono rappresentare un pericolo.
E, per questo, è fondamentale educare i nostri bambini e adolescenti all'uso corretto dei telefoni e, più in generale, insegnare loro a riconoscere i pericoli che, inevitabilmente, possono nascondersi in rete. In quest’ottica, un ruolo centrale lo ricopre la famiglia che deve dare un’indicazione corretta sull’uso di questi strumenti. Quante volte al ristorante, tanto per fare un esempio, abbiamo visto bambini molto
piccoli concentrati davanti allo schermo
di un cellulare o di un tablet, impegnati a
guardare i cartoni animati. Un modo in jnocente per farli stare tranquilli a tavola
e rendere loro la cena meno noiosa, poltrebbe dire qualcuno. Invece no: questo modo di fare, forse pratico, non è senz'altro educativo.
Bisogna ripartire dalle fondamenta, far comprendere le potenzialità sconfina-
te che i mezzi tecnologici hanno. Nel senso positivo del termine, è ovvio. Ma anche – e soprattutto – negativo. Perché, in
quest'ultimo caso, c'è in gioco la sicurezza dei nostri bambini e adolescenti. Che, da soli, spesso non sono capaci di riconoscere il confine – sottile – che separa la
realtà virtuale dalla vita reale. I genitori, le famiglie, devono stare loro accanto. Ascoltare i giovani, seguirli, sempre. Soprattutto nelle loro “frequentazioni” so-
cial. Ma anche la scuola non può – e non
deve – sottrarsi al suo compito educativo. Perché formare le giovani generazioni è una responsabilità importante. Negli istituti scolastici, il telefono cellulare non è bandito. In molte scuole, però, sono stati predisposti regolamenti per disciplinarne l’utilizzo.
24 Gennaio 2021
di: Vita Di Campo
Non si può pensare di negare i telefoni cellulari ai minori, sarebbe una battaglia persa in partenza. Perché questo strumento, ormai, è diventato indispensabile. Di uso domestico, potremmo dire. È come se dicessimo ai nostri bambini: «Non usate il
coltello a tavola, perché potreste tagliarvi». Certo, anche i telefoni cellulari possono rappresentare un pericolo.
E, per questo, è fondamentale educare i nostri bambini e adolescenti all'uso corretto dei telefoni e, più in generale, insegnare loro a riconoscere i pericoli che, inevitabilmente, possono nascondersi in rete. In quest’ottica, un ruolo centrale lo ricopre la famiglia che deve dare un’indicazione corretta sull’uso di questi strumenti. Quante volte al ristorante, tanto per fare un esempio, abbiamo visto bambini molto
piccoli concentrati davanti allo schermo
di un cellulare o di un tablet, impegnati a
guardare i cartoni animati. Un modo in jnocente per farli stare tranquilli a tavola
e rendere loro la cena meno noiosa, poltrebbe dire qualcuno. Invece no: questo modo di fare, forse pratico, non è senz'altro educativo.
Bisogna ripartire dalle fondamenta, far comprendere le potenzialità sconfina-
te che i mezzi tecnologici hanno. Nel senso positivo del termine, è ovvio. Ma anche – e soprattutto – negativo. Perché, in
quest'ultimo caso, c'è in gioco la sicurezza dei nostri bambini e adolescenti. Che, da soli, spesso non sono capaci di riconoscere il confine – sottile – che separa la
realtà virtuale dalla vita reale. I genitori, le famiglie, devono stare loro accanto. Ascoltare i giovani, seguirli, sempre. Soprattutto nelle loro “frequentazioni” so-
cial. Ma anche la scuola non può – e non
deve – sottrarsi al suo compito educativo. Perché formare le giovani generazioni è una responsabilità importante. Negli istituti scolastici, il telefono cellulare non è bandito. In molte scuole, però, sono stati predisposti regolamenti per disciplinarne l’utilizzo.