
BES - BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
IMPORTANTE CONVEGNO REGIONALE SULLA DIDATTICA
di: Redazione
Ieri, presso i locali dell’Hotel S. Paolo di Palermo, si è tenuto un prestigioso convegno dal titolo “UNA DIDATTICA PERSONALIZZATA PER I BES”, organizzato dall’ Unione Italiana Pedagogisti (UniPed)
Madrine dell’evento due dirigenti di importanti Istituzioni Scolastiche monrealesi: la Dott.ssa Chiara Di Prima della Direzione Didattica “P. Novelli”, Presidente Regionale dell’ UCIIM, e la Dott.ssa Concetta Giannino dell’Istituto Superiore Statale “Basile D’Aleo”, che hanno aperto il convegno con i saluti di rito e dato avvio ai lavori, insieme ad altre personalità di spicco del mondo pedagogico e culturale regionale e nazionale, tra cui il presidente regionale Uni.I.Ped Cav. Prof. Vincenzo Bussa, che ha con competenza coordinato magistralmente tutte le fasi congressuali.
Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta qualsiasi difficoltà evolutiva che delinea un funzionamento problematico dell’individuo in relazione al contesto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale e che, pertanto, necessita di un percorso educativo - didattico individualizzato, in questa definizione rientrano: la disabilità, i disturbi specifici d’apprendimento (DSA), lo svantaggio socio-economico e culturale.
Il convegno ben articolato, ha visto la partecipazione straordinaria di più di 500 docenti impegnati in attività seminariali e in workshops pomeridiani. Presenti numerosi prestigiosi relatori di diversi atenei e realtà culturali italiane; tra essi il Prof. Piero Crispiani, dell’Università di Macerata, teorico della Pedagogia Clinica, il quale ha operato una profonda riflessione concettuale, dalla forte matrice umanistico-funzionale, che fa riferimento al comportamento umano osservato in relazione ai processi cognitivi relativi ai Disturbi Specifici di Apprendimento. Essi vengono diagnosticati frequentemente ed impongono alla realtà scolastica interventi adeguati e calibrati sui differenti approcci cognitivi.
Nella sezione pomeridiana i convegnisti hanno avuto la possibilità di partecipare al Workshop su “Disprassia e Dislessia” e sullo “Spettro autistico e pratiche professionali” condotti da esperti pedagogisti clinici, specialisti Itard.
Di notevole spessore i contributi pedagogico-culturali esposti dalle Dott.sse Concetta Giannino e Chiara Di Prima nella Tavola Rotonda che ha concluso i lavori. La D.S. dell’Istituto Basile-D’Aleo ha sostenuto l’importanza di un approccio didattico innovativo, che susciti l’interesse del discente e sia vicino al suo modo di apprendere, una didattica “del fare” che costruisca il sapere, partendo dalla valorizzazione di ciascuno, nell’ottica plurale di un clima-scuola, in cui anche lo studente “problematico” possa sentirsi accolto e compreso. Le modalità più adeguate che sottendono strategie aderenti ai diversi stili di apprendimento presenti in un gruppo, sono l’aula Agorà e la Classe Capovolta o Flipped-Classroom, le quali, destrutturando la didattica tradizionale, costruiscono setting d’apprendimento, in cui ciascun studente può riconoscersi, in un’ottica di fattiva collaborazione e continuità tra i vari ordini di scuola.
La Dottoressa Chiara Di Prima, presidente Regionale dell’ UCIIM e Dirigente scolastico, ha avviato una perfetta analisi pedagogica sui Bes, sottolineando la responsabilità della comunità educante nel complicare la già complessa situazione personale d’apprendimento degli alunni che presentano bisogni educativi speciali. La D. S. della D. D. P. Novelli ha sostenuto una profonda analisi della realtà: “l’ introduzione della tematica sui BES nella scuola italiana, non accompagnata da una riflessione teorica e pragmatica sufficientemente approfondita, rischia di produrre smarrimento anziché favorire i processi inclusivi, che ne animano le intenzioni. Ciascuna persona, e ancor più quella con bisogni educativi speciali, non può essere presa in considerazione come se fosse un “in sé”, ma all’interno di trame che consentono un permanente dispiegarsi di autonomia/dipendenza intersoggettiva. Comprendere questo significa prestare attenzione al costruirsi della storia personale attraverso le dinamiche familiari, i luoghi di vita e la loro organizzazione, le figure significative, i codici comunicativi, i mediatori, le risorse umane, economiche e psicologiche, la qualità di vita, i valori di riferimento. Chi vuole realmente instaurare relazioni educative feconde e sviluppare l’apprendimento non può farlo al di fuori di una disposizione all’“ascolto” di tutti e di ciascuno degli elementi e dei fattori appena ricordati perché, anche solo la ridefinizione di uno di essi o di alcuni rapporti, può determinare cambiamenti significativi.”
I lavori si sono avviati alla conclusione nel tardo pomeriggio in un clima di serenità e condivisione, grazie anche alla preziosa collaborazione degli studenti dell’Istituto Basile-D’Aleo di Monreale che si sono occupati della segreteria e dell’accoglienza.
“Ero negato a scuola e non ero stato altro che questo. Il tempo sarebbe passato, certo, e i casi della vita, certo, ma io avrei attraversato l’esistenza senza giungere ad alcun risultato. Era ben più di una certezza, ero io. Di ciò alcuni bambini si convincono molto presto e se non trovano nessuno che li faccia ricredere, siccome non si può vivere senza passione, in mancanza di meglio, sviluppano la passione per il fallimento.” (Daniel Pennac)
IMPORTANTE CONVEGNO REGIONALE SULLA DIDATTICA
di: Redazione
Ieri, presso i locali dell’Hotel S. Paolo di Palermo, si è tenuto un prestigioso convegno dal titolo “UNA DIDATTICA PERSONALIZZATA PER I BES”, organizzato dall’ Unione Italiana Pedagogisti (UniPed)
Madrine dell’evento due dirigenti di importanti Istituzioni Scolastiche monrealesi: la Dott.ssa Chiara Di Prima della Direzione Didattica “P. Novelli”, Presidente Regionale dell’ UCIIM, e la Dott.ssa Concetta Giannino dell’Istituto Superiore Statale “Basile D’Aleo”, che hanno aperto il convegno con i saluti di rito e dato avvio ai lavori, insieme ad altre personalità di spicco del mondo pedagogico e culturale regionale e nazionale, tra cui il presidente regionale Uni.I.Ped Cav. Prof. Vincenzo Bussa, che ha con competenza coordinato magistralmente tutte le fasi congressuali.
Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta qualsiasi difficoltà evolutiva che delinea un funzionamento problematico dell’individuo in relazione al contesto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale e che, pertanto, necessita di un percorso educativo - didattico individualizzato, in questa definizione rientrano: la disabilità, i disturbi specifici d’apprendimento (DSA), lo svantaggio socio-economico e culturale.
Il convegno ben articolato, ha visto la partecipazione straordinaria di più di 500 docenti impegnati in attività seminariali e in workshops pomeridiani. Presenti numerosi prestigiosi relatori di diversi atenei e realtà culturali italiane; tra essi il Prof. Piero Crispiani, dell’Università di Macerata, teorico della Pedagogia Clinica, il quale ha operato una profonda riflessione concettuale, dalla forte matrice umanistico-funzionale, che fa riferimento al comportamento umano osservato in relazione ai processi cognitivi relativi ai Disturbi Specifici di Apprendimento. Essi vengono diagnosticati frequentemente ed impongono alla realtà scolastica interventi adeguati e calibrati sui differenti approcci cognitivi.
Nella sezione pomeridiana i convegnisti hanno avuto la possibilità di partecipare al Workshop su “Disprassia e Dislessia” e sullo “Spettro autistico e pratiche professionali” condotti da esperti pedagogisti clinici, specialisti Itard.
Di notevole spessore i contributi pedagogico-culturali esposti dalle Dott.sse Concetta Giannino e Chiara Di Prima nella Tavola Rotonda che ha concluso i lavori. La D.S. dell’Istituto Basile-D’Aleo ha sostenuto l’importanza di un approccio didattico innovativo, che susciti l’interesse del discente e sia vicino al suo modo di apprendere, una didattica “del fare” che costruisca il sapere, partendo dalla valorizzazione di ciascuno, nell’ottica plurale di un clima-scuola, in cui anche lo studente “problematico” possa sentirsi accolto e compreso. Le modalità più adeguate che sottendono strategie aderenti ai diversi stili di apprendimento presenti in un gruppo, sono l’aula Agorà e la Classe Capovolta o Flipped-Classroom, le quali, destrutturando la didattica tradizionale, costruiscono setting d’apprendimento, in cui ciascun studente può riconoscersi, in un’ottica di fattiva collaborazione e continuità tra i vari ordini di scuola.
La Dottoressa Chiara Di Prima, presidente Regionale dell’ UCIIM e Dirigente scolastico, ha avviato una perfetta analisi pedagogica sui Bes, sottolineando la responsabilità della comunità educante nel complicare la già complessa situazione personale d’apprendimento degli alunni che presentano bisogni educativi speciali. La D. S. della D. D. P. Novelli ha sostenuto una profonda analisi della realtà: “l’ introduzione della tematica sui BES nella scuola italiana, non accompagnata da una riflessione teorica e pragmatica sufficientemente approfondita, rischia di produrre smarrimento anziché favorire i processi inclusivi, che ne animano le intenzioni. Ciascuna persona, e ancor più quella con bisogni educativi speciali, non può essere presa in considerazione come se fosse un “in sé”, ma all’interno di trame che consentono un permanente dispiegarsi di autonomia/dipendenza intersoggettiva. Comprendere questo significa prestare attenzione al costruirsi della storia personale attraverso le dinamiche familiari, i luoghi di vita e la loro organizzazione, le figure significative, i codici comunicativi, i mediatori, le risorse umane, economiche e psicologiche, la qualità di vita, i valori di riferimento. Chi vuole realmente instaurare relazioni educative feconde e sviluppare l’apprendimento non può farlo al di fuori di una disposizione all’“ascolto” di tutti e di ciascuno degli elementi e dei fattori appena ricordati perché, anche solo la ridefinizione di uno di essi o di alcuni rapporti, può determinare cambiamenti significativi.”
I lavori si sono avviati alla conclusione nel tardo pomeriggio in un clima di serenità e condivisione, grazie anche alla preziosa collaborazione degli studenti dell’Istituto Basile-D’Aleo di Monreale che si sono occupati della segreteria e dell’accoglienza.
“Ero negato a scuola e non ero stato altro che questo. Il tempo sarebbe passato, certo, e i casi della vita, certo, ma io avrei attraversato l’esistenza senza giungere ad alcun risultato. Era ben più di una certezza, ero io. Di ciò alcuni bambini si convincono molto presto e se non trovano nessuno che li faccia ricredere, siccome non si può vivere senza passione, in mancanza di meglio, sviluppano la passione per il fallimento.” (Daniel Pennac)